“Il piccolo scolaretto è diventato lento e senza gioia, lui” non vuole nulla “? Non premere su di esso e provare (nonostante la fine dell’anno scolastico) per ridurre il carico scolastico “, afferma la psicologa Ekaterina Patyaeva*.

“Soprattutto non vuole andare a scuola. Credenze e persuasione lo irritano, può persino piangere, ma di nuovo obbediente. Lo sconforto e la depressione di uno studente di 7-10 anni possono essere integrati con un sonno scarso e una perdita di appetito, un aumento “incomprensibile” di temperatura, raffreddore frequente o dolore addominale … Allo stesso tempo, di nuovo il bambino diventa allegro e allegro a casa. Non affrettarti a biasimarlo per “finzione” o “capricci” – probabilmente tuo figlio o tua figlia sviluppa uno stato di acuta disfunzione emotiva, che gli esperti chiamano la depressione scolastica. La depressione nasce come una risposta organistica a una situazione con cui il bambino non può far fronte. Pertanto, qualsiasi pressione su di esso non è solo inutile, ma può aumentare il disturbo iniziale. E, al contrario, una diminuzione del carico di allenamento spesso aiuta a tornare a uno stato emotivo normale.

Ma prima di prendere una decisione, cerca di capire cosa opprime esattamente il bambino. Guardalo, chiedi cosa gli piace e non gli piace a scuola, su cosa farebbe se avesse una bacchetta magica. Può scoprire che il suo sentimento di disperazione è causato da un senso di solitudine o conflitti con i compagni di classe – quindi insegnare a tuo figlio a costruire relazioni con i coetanei: trova interessi comuni, concorda, difendi i tuoi diritti. Lo studente può anche soffrire delle richieste eccessive dei genitori: dargli l’opportunità di rilassarti, permetterti a volte di commettere errori. Spesso gli studenti più giovani sopprimono emotivamente l’urlo e le dichiarazioni offensive dell’insegnante, anche se si rivolge a qualcun altro. In questo caso, sostieni il bambino, condividi i suoi sentimenti con lui. Bene, se, nonostante tutti gli sforzi, il bambino rimane lento e senza gioia

, la scuola gli provoca paura e ansia, consulta uno psicologo.

* Ekaterina Patyaeva – Esperta dell’Istituto di psicologia e vita esistenziale, autore del libro “Dalla nascita a scuola. Il primo libro di un genitore pensante ”(Significato, 2007).

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